Soluzioni green per packaging sostenibili

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La necessità di ridurre i rifiuti è un tema centrale, ne siamo tutti consapevoli perché gli effetti dell’utilizzo incontrollato di plastiche e materiali non riciclabili sono sotto gli occhi di tutti. Anche i governi e l’Unione Europea hanno definito nuove norme per cercare di fermare i disastri ambientali che hanno cambiato il pianeta nel corso degli ultimi anni e hanno messo al bando la plastica monouso. Le aziende sono consapevoli che l’attenzione dell’opinione pubblica è sempre più alta rispetto all’approccio che i brand hanno verso le loro produzioni e al packaging che utilizzano. La scelta di un packaging sostenibile può condizionare l’acquisto, per questo le aziende lavorano con intensità sempre maggiore per trovare soluzioni che si adeguino ai nuovi standard richiesti.

 Materiali per packaging sostenibili

I consumatori sono attenti ai temi che riguardano l’ambiente e le scelte d’acquisto puntano sempre di più alla selezione consapevole di prodotti green. Si tiene conto del ciclo di vita dei prodotti, in particolare del loro impatto ambientale, e i brand vengono valutati e scelti anche per il loro impegno sul fronte della produzione e del consumo responsabile.

Per questo l’impiego di packaging sostenibili è un elemento di grande rilevanza nella percezione di una marca. Per definire quanto un brand è attento all’ambiente la prima analisi passa dalle confezioni: materiali e numero di elementi che lo compongono danno immediatamente l’idea della sua filosofia.

Un buon packaging deve utilizzare solo materiali facilmente riciclabili o compostabili e rispettare la sua funzione essenziale senza l’aggiunta di elementi superflui. E se è composto da elementi in materiali diversi devono essere facili da separare per differenziare i rifiuti.

Tra i materiali eco friendly e 100% riciclabili troviamo vetro, alluminio, carta e le più recenti bioplastiche. Queste ultime sono ricavate da materiale organico  come mais, frumento, barbabietola, ma anche bucce di pomodori o patate. Tra le bioplastiche più utilizzate troviamo il Mater-Bi, il PLA o il Biolice. Ma si sta lavorando allo sviluppo o al perfezionamento di molti materiali organici come la polpa di cellulosa, o alle combinazioni di carta e bioplastiche. Questi materiali si riconoscono dalla dicitura “biodegradabile e compostabile”, oppure dall’indicazione dello standard europeo UNI EN 13432:2002 o del marchio dell’ente certificatore.

Fonte: habitante.it