Attraverso la raccolta differenziata si recupera ricchezza

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Durante il Meeting di Rimini, tenutosi in agosto e che ha visto la presenza di ospiti illustri del panorama politico ed economico, si è tornati a parlare di economia circolare grazie a CONAI che ancora una volta ha portato avanti le istanze per una corretta gestione dei rifiuti da imballaggi al grande pubblico.

Secondo Walter Facciotto, direttore generale di CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi “l’Italia non ha niente da invidiare a nessun Paese nel campo dell’economia circolare. I risultati parlano chiaro: la percentuale di riciclo dei rifiuti di imballaggio, nel 2019, ha raggiunto il 70% dell’immesso al consumo, mentre il recupero complessivo supera l’80%”.

Ricordiamo che le direttive europee impongono il raggiungimento di una percentuale complessiva di riciclo degli imballaggi pari al 65% entro il 2025. L’Italia ha quindi già superato quel risultato di cinque punti percentuali con cinque anni di anticipo. E analizzando nel dettaglio i risultati per i singoli materiali, vediamo come gli obiettivi fissati dall’Unione al 2025 siano già stati raggiunti per tutti tranne che per la plastica, a cui mancano pochi punti percentuali, recuperabili nei prossimi cinque anni.

E parlando dell’emergenza sanitaria in atto nel nostro paese Facciotto ha aggiunto: “Il lockdown aveva fatto crollare la domanda di materia ottenuta da riciclo e gli impianti si stavano saturando. CONAI ha chiesto alle istituzioni un intervento rapido e, su indicazioni del Ministero dell’ambiente, quasi tutte le Regioni italiane hanno aumentato i limiti di stoccaggio degli impianti e le capacità di trattamento dei termovalorizzatori. L’emergenza è stata così scollinata, e le riaperture di maggio hanno ulteriormente fluidificato la situazione”.

Il primo quadrimestre del 2020 ha infatti visto un aumento generale dei conferimenti al sistema: un segno che la raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio è ormai radicata nelle abitudini dei cittadini italiani.
Anche per questo CONAI continua a supportare con attenzione particolare le Regioni del Sud Italia, che ancora scontano una carenza di strutture e impianti, con campagne informative e progetti dedicati. Senza contare che, soprattutto quando l’emergenza COVID-19 sarà superata, sarà fondamentale incentivare l’uso di materia prima seconda: l’End of Waste e una concreta attuazione del Green public procurement saranno strumenti essenziali per permettere all’Italia di chiudere il cerchio e di non vanificare gli sforzi dei cittadini, trovando nuovi sbocchi di mercato per la materia ottenuta attraverso il riciclo.