Il piano per la plastica sostenibile e il modello dell’Emilia Romagna

Un piano nazionale per la plastica sostenibile. È questo l’obiettivo del gruppo di lavoro di settore, la cui prima riunione si è tenuta ieri al Ministero dell’Economia e delle Finanze alla presenza del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, di rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, dei maggiori operatori del settore (Confindustria, Confcooperative, LegaCoop, Confapi, Unionplast, Federchimica, Confartigianato), delle parti sociali (Cgil, Cisl e Uil) e di rappresentanti di alcuni enti territoriali.

Si parte dal modello Emilia Romagna che ha da poco approvato «PlasticFreER», il Piano della Regione approvato dalla Giunta nell’ultima seduta per una strategia condivisa con enti pubblici, imprese, sindacati, associazioni e comunità scientifica per liberare dalla plastica usa e getta uffici, mense, sagre e feste e ripulire spazi pubblici, fiumi, mare e spiagge.

L’obiettivo del tavolo è quello di individuare e predisporre un pacchetto di incentivi per il sostegno alla conversione della filiera produttiva verso la plastica riciclata e/o compostabile e per il sostegno alla ricerca per ottenere prodotti innovativi ad elevata sostenibilità ambientale.

La futura plastic tax viene dunque ridisegnata, con una riduzione di gettito del 70% e un rafforzamento della sua funzione di incentivo al riciclo, al riuso e all’innovazione. La plastica riciclata viene esclusa dall’applicazione dell’imposta, come è sempre stato per quella biodegradabile e compostabile.

Allo stesso tempo, vengono esclusi, oltre alle siringhe, anche tutti i dispositivi medici e gli imballaggi di medicinali. Il gruppo di lavoro, che rende nazionale la best practice del piano Emilia Romagna, stabilisce un confronto permanente e costruttivo con la filiera e gli operatori del settore per arrivare ad un insieme organico di misure concrete e coerenti con l’impianto di norme a livello comunitario, al fine di ridurre il consumo di plastica e favorirne il riciclo.

Fonte: Corriere.it